La cartuccia a pallini viene usata oggigiorno prevalentemente
per la caccia ed il tiro, a sua volta diviso in varie discipline. A prescindere
dalle diverse caratteristiche che differenziano le varie cartucce in relazione
al proprio utilizzo, generalmente una cartuccia può essere scomposta
in: bossolo, innesco, polvere, borraggio, piombo e chiusura.
Fig. 1: Cartuccia Classica ad orlo tondo
Il
bossolo può essere in plastica o in cartone.
Il secondo viene usato generalmente per confezionare cartucce di tipo
tradizionale, ormai piuttosto rare in commercio. Il bossolo ha la funzione
primaria di contenere tutti gli elementi della cartuccia.
L’innesco è praticamente un piccolo
detonatore che, una volta colpito dal percussore ha il compito di accendere
la polvere.
Le polveri attualmente in commercio si dividono in due
grandi categorie: polveri “monobasiche” e polveri “a
doppia base”. Le prime sono costituite quasi prevalentemente da
nitrocellulosa mentre le seconde presentano una forte presenza di nitroglicerina
che può raggiungere quasi il 50%.
La polvere è separata dai pallini da un importante elemento: la
borra.
Questa può essere in feltro o plastica (non cito volutamente gli
altri perché poco comuni ed ormai in disuso). La borra ha la funzione
primaria di trasmettere ai pallini la spinta ricevuta dai gas formatisi
con l’esplosione. Un’altra sua funzione non meno importante
è la cosi detta tenuta dei gas. In caso di una mancata
tenuta da parte del borraggio, questi potrebbero raggiungere i pallini
passando tra le pareti del bossolo e la borra stessa con effetti piuttosto
indesiderati come ad esempio lo scompiglio della rosata. Mi fermo però
qui poiché l’argomento è molto vasto ed è mia
intenzione trattarlo più ampiamente in un prossimo articolo.
Dopo la borra troviamo i pallini che hanno l’evidente
compito di colpire il nostro bersaglio sia esso un selvatico o un piattello.
Vi è infine la chiusura. Una sua evidente funzione è quella
di chiudere la cartuccia in modo che la carica non fuoriesca. Ma la chiusura,
sia essa ad orlo tondo o stellare (cito solo queste due perché
le più comuni) ha un altro importantissimo compito: quello di influenzare
le caratteristiche balistiche della cartuccia. In relazione alla sua maggiore
o minore resistenza si può, per esempio, contenere entro i limiti
desiderati la pressione iniziale che si forma all’atto dello sparo.
Il corretto assemblaggio di questi componenti determina il buon esito
della cartuccia. Variando inoltre il loro abbinamento è possibile
cambiare le caratteristiche di una data cartuccia in relazione al proprio
utilizzo.
Di tutte queste cose deve tenere conto il caricatore sia esso domestico
o industriale.
SIMONE MURRU |